L’editoriale che mi servirebbe di leggere

Spero che qualcuno di voi si stesse chiedendo dove fosse finito il Saggiatore e perché ad aprile non fosse uscito; la risposta è che, nonostante tutto l’entusiasmo dei primi mesi, questo quinto anno si è rivelato più impegnativo di quanto già non mi fossi immaginato! Comunque nonostante tante cose, anche se con un mese di ritardo, ecco di nuovo sul vostro banco il giornalino che questo mese in prima pagina vorrei contenesse un messaggio diverso da quello delle scorse uscite.


Già, perché fino ad ora tutti i miei articoli hanno sempre contenuto un’esortazione a partecipare a quante più attività possibili, ma in effetti devo correggere un po’ il tiro. Al di là del contesto scolastico, credo che a tutti sarà capitato di voler fare mille cose e poi di trovarsi a non riuscire proprio a gestirle più tutte insieme. E devo ammettere che è quello che ho scoperto di aver fatto anche io; pur con tutta la buona volontà e l’impegno, si arriva ad un punto in cui le cose da fare a destra e a sinistra sono davvero troppe e non si trova più un secondo per farle tutte. Ma è veramente difficile riuscire a prevedere da subito il tempo che ci prenderà un progetto o un’attività appena la si è cominciata e, almeno per quelle persone che non riescono a stare nemmeno un minuto ferme senza far niente, la tentazione di aggiungere un altro punto all’agenda è veramente troppo forte, salvo poi rivelarsi un errore fatale.
La prova di quanto sia difficile decidere a che cosa dedicarsi e a che cosa invece no è che, anche dopo esserci complicati ben bene la vita, spesso non ci si riesce a pentire di nessuna delle nostre scelte, anzi magari dopo una pausa quasi quasi ricominceremmo tutto da capo e uguale a prima!
Ma – purtroppo – imparare a dire no e a scegliere di rinunciare a qualcosa quando serve è una parte importante del percorso verso la maturità, come ne fa parte di sicuro il sapersi organizzare, e bisognerà imparare a farlo bene! Ed essendo questa l’ultima uscita seria dell’anno del Saggiatore (perché a giugno cercheremo di non annoiarvi più, io in primis, e di lasciarvi con un saluto a godere l’estate) faccio il mio buon proposito per l’anno prossimo all’università di non imbarcarmi in troppe cose diverse tra loro, e di sceglierne un po’ di meno da fare per potermici dedicare di più e meglio. Se anche voi che leggete avete il mio stesso problema, innanzitutto vi compatisco tanto, ma sinceramente il miglior consiglio che posso darvi è di contare fino a dieci di fronte alla proposta di iniziare un’attività, di prenderla sul serio e di pensare a quanto sarà impegnativo continuarla nel tempo – ciò non significa che sia meglio rimanere tutto il pomeriggio stesi sul divano a non far niente però! Prendere un calendario o un’agenda e cominciare a fare due conti risolverebbe davvero tanti problemi ed eviterebbe molto stress, e sarà proprio quello che avrò bisogno di fare anche io, al ritorno dalle vacanze, all’inizio dei miei lunghissimi prossimi cinque anni di Università!

Dario Bovini

Ho molte passioni tra le tante spicca la lettura, faccio parte della redazione de IISaggiatore e quando scrivo, in quello che scrivo, ci metto sempre l'anima.

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