Il triennio: Inferno o Paradiso?

L’undici settembre, come ben si sa, è iniziata la scuola. C’è chi è appena entrato (e già auguro loro davvero il meglio) e c’è che ritorna, per continuare o per andarsene. Io che devo continuare, sono allo stadio critico di chi è appena approdato nel triennio, o meglio secondo biennio e maturità. Certo, questi due anni non sono stati proprio rose e fiori, come per nessuno d’altronde, eppure mi hanno aiutata ad entrare nell’ottica del liceo.

Ho capito l’importanza del rapporto professore-studente, la rilevanza che ha la prima impressione (prima non ci credevo, ma purtroppo è così), il proprio passato scolastico, il modo di pensare e via dicendo. Riuscire a comprendere tutto ciò mi ha portata al triennio con una nuova maturità e consapevolezza che non credevo di riuscire a raggiungere.
Il primo giorno di quest’anno scolastico ero terrorizzata: i professori infatti erano in gran parte nuovi, non li conoscevo e loro non conoscevano me. Mi sembrava di essere di nuovo in prima liceo se non fosse stato per le presenze dei vecchi compagni di classe. La giornata, comunque, era iniziata ed io, poco dopo, avevo già preso i ritmi. Sarà stato per il recupero estivo? Arrivata a venerdì pomeriggio, avevo finito di conoscere nuovo corpo insegnanti. Non è stato brutto come mi aspettavo: abbiamo riso molto e tra battute ed interruzioni dei nostri amati bidelli, abbiamo fatto conoscenza.
Sono stata molto soddisfatta di ciò che mi attendeva, ed ho verificato per l’ennesima (e spero ultima!) volta che non vale la pena fasciarsi la testa a prescindere. La vita, in questo caso la scuola, è una sorpresa continua, non sai mai cosa ti serba. Magari, anzi sicuramente, a qualcuno purtroppo non sarà andata bene come a me, e mi dispiace. Ma “se la vita ti dà limoni, fai una limonata!”, non è così che si dice? Se andrà male, pazienza, ci sarà modo di riscattarsi in futuro. L’importante è dare sempre il meglio di sé, perché siamo qui e ora, e certamente bisogna pensare ad un poi, ma le case si costruiscono sulle fondamenta e se le fondamenta non sono ben salde, le case poi crollano.
Auguro a tutti voi, lettori del Saggiatore, un buonissimo e splendido anno scolastico e, riadattando la citazione di una mia cara conoscenza, “mandatevela buona,’ché se non ve la mandate buona voi, non ve la manda buona nessuno”.

Selena Mariano

Ultimi post di Selena Mariano (vedi tutti)

2 pensieri su “Il triennio: Inferno o Paradiso?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *