Chip, la schedina miracolosa.

CHIP é una straordinaria schedina, nata in America da un gruppo squattrinato di
ragazzi. La morale di questo prodotto è: “ricordate il Raspberry pi, il mitico computerino da 35 euro? Bene, ora sono felice di informarvi che esiste un computerino ancora più economico e potente”.

Questo computer costa l’insignificante cifra di 9 dollari, pari praticamente
a poco più di 8 euro. Sento già fischiarmi le orecchie ai numerosi vostri: “è impossibile, ma figurati!”, ma vi assicuro che il fatto è vero, e potete andare a verificarlo di persona su internet. Veniamo al sodo: questa scheda ha dimensioni ridottissime di 4cm x 6cm, ha a bordo una Ram da 512 Megabyte (piuttosto scarsetta, ma, considerato il prezzo, è oro),
gpu Mali 400, 4 Gigabyte di spazio di archiviazione, connettività Wi-Fi e Bluetooth, uscita audio (jack), uscita USB e micro USB. Utilizza un processore single core con frequenza di clock di 1GHz (per i meno esperti: ogni processore ha una frequenza di clock, ovvero la quantità di calcoli che può eseguire in un secondo, e chiaramente, in termini semplicistici,
più è alta, meglio è). CHIP è collegabile tranquillamente a mouse, tastiera, monitor, casse o cuffie, e si può utilizzare come un normalissimo pc. Di quale sistema operativo potrà servirsi questo strumento, perfettamente coerente con la oramai predominante ideologia dell’open source, se non Linux? Di fatti questa scheda utilizza un O.S. Linux adattato
perfettamente, proprio dagli sviluppatori stessi, alla loro creatura. La startup californiana che ha prodotto questa prodigiosa schedina, Next Thing, ha raccolto i fondi sul ben noto sito Kickstarter, dove tutte le startup trovano terreno fertile: si propone un’idea e, se piace, alcuni donatori pagano per vederla realizzata. La raccolta fondi aveva come obiettivo i 50 mila dollari, ma, pur mancando ancora parecchio al termine della raccolta, si è arrivati a quota 1 milione. Inutile dire quali potrebbero essere gli utilizzi: semplicemente
innumerevoli, considerando che di fatto è un pc e che costa davvero una cifra ridicola. Tuttavia, è ora di venire alle note dolenti: si è risparmiato molto sulle uscite, infatti, non solo la scheda è provvista di una sola porta USB, ma ha un attacco video “composito”, ovvero con tutti i pin femmina lungo i bordi e per nulla pratica (dal momento che tutti
gli schermi hanno un attacco VGA o HDMI); qui sta la parte comica: per acquistare la VGA “shield”, cioè la scheda con i pin maschio da montare sopra CHIP, si vanno a spendere 10 dollari, quindi più del prezzo stesso di CHIP, che diventano addirittura 15 con l’HDMI. Il prezzo, pur considerando la shield per poterla connettere ad un monitor, rimane comunque inferiore a quello del Rasperry pi (35 euro): non solo è minore il prezzo, bensì sono maggiori le potenzialità di CHIP, che, al contrario del Raspberry pi, monta una scheda Wi-Fi e rispetto ad essa ha una frequenza di clock del processore maggiore. Insomma, se proprio avete nove euro da buttar via, fate un buon investimento per il futuro e supportate
l’avvenire della tecnologia: le startup e l’open source.

Antonio Del Cogliano

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