Verso la liberazione dai cavi rischi per la salute?

Quante volte nel corso della vita di tutti i giorni vi sarà capitato di perdere, distruggere o dimenticare a casa di un amico/a un cavo qualsiasi? Dal caricatore del cellulare agli auricolari del telefono, sicuramente moltissime volte. Come porre fine a questo incubo che ci vede aggrovigliati in matasse di cavi omicidi?

La risposta arriva gradualmente: sempre di più le tecnologie che prima funzionavano con tonnellate di cavi sono oggi inesorabilmente sostituite da sistemi, appunto, wireless, ma abbiamo ancora parecchi problemi da risolvere. Molti di voi avranno già sentito parlare del caricamento wireless, almeno
per smartphone: questo si basa sul generare un flusso di elettroni all’interno di un’apposita spira, posta nel telefono attraverso un campo elettromagnetico prodotto da un apparecchio collegato alla rete elettrica, che in questo modo andrà a
ricaricare la batteria. Detto così potrebbe sembrare complesso, ma, in parole povere, già alcuni smartphone possono essere ricaricati semplicemente appoggiandoli su una piattaforma collegata alla rete elettrica. L’azienda leader dei processori, Intel,
sta cercando di portare questa innovazione anche nel mondo dei pc; inoltre, ha già mostrato, parecchi mesi, fa il prototipo di un computer totalmente senza cavi che arriva direttamente dalla Cina. Questo computer si collega ad eventuali periferiche
(schermi, hard disk ecc…) con vari protocolli wireless, che ci permettono di collegare un gran numero di apparecchi anche a grandi distanze; per quanto riguarda la connessione ad Internet, questa macchina dovrebbe utilizzare la neonata tecnologia WiGig, un’evoluzione del Wifi che sarebbe in grado di trasmettere i pacchetti di dati con una velocità di tre o quattro volte superiore rispetto a quella del WiFi più veloce. Questo pc dovrebbe
essere in grado di alimentarsi senza cavi, appunto, grazie all’induzione, anche se si tratta di una tecnologia è ancora in fase sperimentale. Insomma, che dire: vi ho portato alcuni
esempi che dimostrano il nostro avvicinarci ad una tecnologia sempre più trasmessa via aria che via cavo (specialmente con l’induzione si potrebbero fare grossi passi avanti). Così, una questione nasce spontanea: potrebbero sorgere dei problemi o rischi legati alla salute, dal momento che siamo esposti a tutti questi segnali e a tutti questi campi  lettromagnetici? Su questa questione non sarà mai detta l’ultima parola, dal momento
che ancora le tecnologie wireless sono piuttosto giovani e per verificarne gli effetti occorre che passi del tempo, posso tuttavia rassicurarvi sul fatto che, con qualche piccola accortezza, sì potrà convivere tranquillamente con tutti questi segnali sparsi in giro per l’aria. Anche se non esistono reali rischi per la salute, è pur sempre buona norma evitare di dormire accanto ad un apparecchio connesso al WiFi o addirittura accanto ad un
router (parlo soprattutto per coloro che hanno l’abitudine di addormentarsi mai a più di 10 cm di distanza dal proprio telefono o per coloro che, dopo una sessione di chat whatsappiana intensiva durante la notte, si addormentano appiccicati al telefono).
Un’altra piccola ed utile norma è evitare di fare telefonate molto lunghe con il telefono all’orecchio, in caso di necessità è meglio procurarsi degli auricolari e tenere il cellulare lontano dalla testa. Concludendo: nessuna paranoia, non verremo uccisi dal WiFi (o dal WiGig), spesso si sollevano polveroni inutili per questo motivo, e dopotutto è già ormai da più di un secolo che i segnali radio vagano liberamente per la nostra atmosfera.

Antonio Del Cogliano

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