Arduino: la scheda di prototipazione programmabile tutta italiana

Negli ultimi anni si stanno diffondendo sempre di più le schede
programmabili open-source,che ci permettono con poche decine
di euro di realizzare progetti elettronico-informatici in maniera
autonoma e personalizzata.

La filosofia di arduino è simile a quella
di altre schede come il Rasperry Pi, di cui vi ha già parlato il mio “collega
informatico”, mi riallaccio al suo discorso per introdurvi anche Arduino:
hanno entrambe uno scopo istruttivo e hobbistico e costano entrambe poco
relativamente alle loro potenzialità. La differenza sostanziale è il loro scopo:
il Rasperry pi è più adatto ad avere un vero e proprio software e a funzionare
come un piccolo computer, è dotato di ram, processore e quant’altro.
Arduino punta più all’hardware, infatti è predisposto attraverso dei pin
a collegarsi ai vari componenti, che siano sensori, led, speaker o altro.
Il cuore pulsante di Arduino è il suo microcontrollore, (da non confodere
con un processore), esso è programmabile attraverso un ide completamente
gratuito, il linguaggio che utilizza si basa su c e c++, si collega al computer
attraverso un cavo usb (di vari modelli a seconda dell’arduino in questione).
L’ Arduino che prendo in considerazione per darvi una scheda tecnica più
dettagliata è quella che, ad oggi, utilizzo per i miei progetti: Arduino uno rev3.
Questa come molte atre boards arduino è dotata di connettore usb1,
connettore per l’alimentazione, stabilizzatore di tenzione, pin femmina
su entrambi i lati, microcontrollore Atmega328p e oscillatore a cristallo.
Come funziona? Arduino può essere collegato al pc e programmato
attraverso l’ide distribuito gratuitamente, il programma ridotto a una
serie di bit è inviato al microcontrollore, che esegue i nostri comandi.
La scheda ha diversi pin: analogici, digitali, gnd e corrente a 5v o a 3.3v.
I primi servono per leggere i valori che i sensori anaogici (come
un potenziometro o un fotoresistore) inviano al nostro arduino(i
sensori ovviamente devono essere ben collegati in maniera tale da
essere alimentati correttamente). I pin digitali sono invece quelli che
devono essere dichiarati nel cosiddetto “void setup”, infatti è necessario
dire ad Arduino se il nostro pin deve essere utilizzato in input o in output.
Arduino in oltre può ospitare collegati ad essa alcuni moduli che amplificano
in maniera esponenziale le sue capacità, sono quindi moduli wireless,
moduli ethernet , moduli senori ecc… Credo che dopo tante parole sia il caso
di dirvi cosa si può praticamente realizzare con Arduino: ogni progetto di
elettronica e robotica vi venga in mente, da un led che si accende quando è buio,
a un robot vero e proprio con tanto di motori, schermo lcd, sensori e altro, l’unico
limite è la vostra immaginazione (e ovviamente i 32.256 byte di Arduino).
Ora veniamo ai due punti di forza della scheda Arduino: il suo progetto
hardware è disponibile in rete e i più smanettoni possono costruirsene uno
in maniera totalmente legale(a patto che abbiate pazienza da vendere).
Il costo è anche in questo caso molto ridotto: circa €25 (spedizione esclusa).
Insomma per chi vuole approcciarsi al mondo dell’elettronica e dell’informatica
consiglio di iniziare con Arduino.

Antonio Del Cogliano

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