LA MUSICA SALVA

Di fronte alla scomparsa di certe personalità non si può che rimaner smarriti. Accade quando a spegnersi è una di quelle persone, rarissime, che durante la loro esistenza avevano illuminato la storia dell’umanità. Uno di questi fu sicuramente Claudio Abbado, scomparso lo scorso 20 gennaio. Umilissimo, riservato, è stato uno dei più illustri direttori d’orchestra al mondo, insignito di numerosissime onorificenze e riconoscimenti da parte di vari organismi e di diversi stati: debuttò con la New York Philarmonic e, da quel momento, la sua ascesa fu inarrestabile.

Ebbe numerosi incarichi, tra cui la direzione musicale della Scala, della Staatsoper di Vienna e dei Berliner Philarmoniker, la prestigiosa orchestra berlinese. Sempre ha mostrato di voler dare attenzione ai giovani, con la creazione in tutta Europa di nuove orchestre.
Trascurando il successo che ottenne nell’ambito della sua professione, del quale molti ne sono a conoscenza, spesso si ignora che egli fu particolarmente attivo anche dal punto di vista sociale ed umano. Si adoperò alacremente in vari progetti di valenza sociale, come nel suo soggiorno in Venezuela e a Cuba. In questi luoghi giunse nel 2003, impegnato ne “El sistema”, la creazione di una orchestra sinfonica Latinoamericana; la selezione lo assorbì fino al 2006. Egli credeva fermamente che la musica potesse contribuire al riscatto sociale degli strati della popolazione più bassi, salvandoli da criminalità, prostituzione e droga. Il progetto era nato per iniziativa di Josè Antonio Abreu, candidato al Nobel per la Pace, per garantire l’accesso al mondo della musica ai bambini dei quartieri più poveri, anche con disabilità fisiche e psichiche, uniti dalla pratica musicale. “La musica salva” aveva ripetuto il maestro Abbado più volte, e con tali progetti, aveva dimostrato la reale efficacia di essa in situazioni degradate come quelle dei paesi più poveri. Introdusse poi questo progetto anche in Italia, che prese il nome di “Sistema Italia” per integrare tramite orchestre e cori giovanili, ragazzi italiani con situazioni difficili: con disabilità, come sindrome di Down, ritardo cognitivo e disturbi psicosociali, o appartenenti alle classi sociali meno abbienti ma, in ogni caso, affetti da emarginazione. Inaugurò nel 1972 i Concerti per studenti e lavoratori, a testimonianza del carattere non elitario che voleva conferire alla musica classica. Creò il coro Papageno, composto di detenuti del carcere di Dozza. Criticò aspramente i tagli alla cultura del Ministro Bondi, con cui si trovò coinvolto in un aspro scontro nel 2008.
Il 30 agosto 2013 fu nominato senatore a vita dal presidente Napolitano, per aver onorato la nostra patria: non solo per la sua bravura di interprete, ma anche per il valore che seppe dare a molti giovani musicisti, tramite le orchestre che aveva istituito. Colpito dalla malattia, non era mai riuscito mai ad entrare a Palazzo Madama in quanto senatore; nonostante ciò, da dicembre aveva deciso di rinunciare al suo stipendio da senatore, devolvendolo interamente a favore della scuola di Musica di Fiesole.

Arianna D'Angelo

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