Lo spettacolo dell’NBA

Chi di voi, cari lettori, non conosce la NBA? In pochi, o forse in parecchi, non riesco neanche ad immaginarlo. Ebbene, la NBA è la lega professionistica di pallacanestro degli Stati
Uniti nella quale giocano sicuramente molti tra i migliori cestisti del mondo. Essa è indubbiamente il palcoscenico sportivo statunitense più ricco e seguito in assoluto e vanta
una lunga storia iniziata ben 70 anni fa in quel di New York.

A questo campionato partecipano 30 compagini suddivise in due conference (gironi) da 15 squadre ciascuna; un
girone comprende le squadre dell’est mentre l’altro le squadre dell’ovest del Paese. Lo show della NBA è l’esposizione più alta del gioco del basket a livello mondiale e quest’oggi sono felice di parlarvi di questo campionato e di alcune caratteristiche che lo distinguono da qualsiasi altra manifestazione sportiva.

BOSTON-NEW YORK

Ci tengo ad iniziare raccontandovi quella che è stata la mia recente esperienza personale. Soltanto poche settimane fa ho avuto l’onore di assistere in diretta dal TD Garden di Boston alla partita tra i Boston Celtics ed i New York Knicks. A dir la verità non sono un grande appassionato di basket e non sono nemmeno un esperto, ma quello che posso assicurarvi è che ho provato delle emozioni nuove ed incredibili in quell’ora e mezzo in cui sono stato lì. Questo perché l’NBA è uno spettacolo che va oltre il basket in sè per sè (che rimane ovviamente in primissimo piano): è un vero e proprio show, con cheerleader che ballano durante i time out, il pubblico reso protagonista grazie alle frequenti inquadrature della televisione, con musica, tifo, ed addirittura arricchito dal lancio
di accessori gratuiti da parte dello staff verso gli spettatori! Insomma, è una vera e propria festa in cui i tifosi di entrambe le squadre sono mischiati fra di loro: non esistono barriere,
scontri tra tifoserie e le proteste sono ridotte al minimo rispetto ad altri sport e ad altri eventi. Il pubblico va al palazzetto dello sport (e che palazzetto!) per assistere ad una
grande partita di basket e per passare un’ora e mezzo/due a provare emozioni uniche ed assolutamente fantastiche. La partita alla quale ho assistito è stata molto combattuta e piena di punti stupendi da parte di entrambe le squadre. Boston è stata avanti sin dall’inizio, ma New York è riuscita ad avvicinarsi molto pericolosamente nel finale di match grazie ad un formidabile Carmelo Anthony, autore di 29 punti. Nonostante il ritorno di New York, però, i Celtics sono riusciti a vincere la sfida davanti ai propri supporters con il punteggio di 100-91.

NBA,UNA PIOGGIA DI SOLDI

L’NBA, come detto, è una lega professionistica ricchissima, in cui i soldi che circolano sono davvero tanti. Basti pensare alle innumerevoli ed onerose sponsorizzazioni che riceve ogni società sportiva eD al nuovo contratto televisivo stipulato un anno fa tra NBA, ESPN e Turner Sports. Esso entrerà in vigore quest’anno, sarà valido fino al 2025 e porterà nelle casse della lega statunitense 2,6 miliardi di dollari a stagione – il triplo rispetto al contratto precedente. Provocherà così un aumento del Salary cup (monte ingaggi) di ogni squadra di circa l’11% e conseguentemente ci saranno ulteriori aumenti ai già altissimi stipendi dei giocatori. Attualmente infatti sono ben dieci i cestisti che percepiscono più di 20 milioni di
dollari a stagione: in quarta posizione c’è proprio Carmelo Anthony (New York Knicks) con 22 850 000 $, segue Lebron James (Cleveland Cavs) con 22 970 000 $, poi Joe Jhonson (Brooklin Nets) con 24 894 000 $ ed al primo posto, con 25 milioni a stagione, c’è KOBE BRYANT dei Los Angeles Lakers, che ha già annunciato il ritiro al termine di questa
stagione. Per quanto riguarda le società in generale invece, osserviamo che le
tre più facoltose sono: OKLAHOMA CITY THUNDER (94 700 000 $ di monte ingaggi), LOS ANGELES CLIPPERS (98 milioni) e in testa ci sono i CLEVELAND CAVS (110 240 000 $).

STAGIONE IN CORSO

Andando a vedere la stagione in corso, spiccano nelle due conference i primati
di Cleveland ad est e di Golden State. Guarda caso queste due compagini
sono anche le due finaliste della scorsa edizione e si stanno dimostrando
anche quest’anno superiori alle rivali. Nella Eastern Conference vanno bene
Chicago, Miami e Toronto, che cercano di tenere il passo di Cleveland;
mentre ad ovest solo San Antonio prova ad avvicinarsi ai detentori del
titolo di Golden State. Annata assolutamente negativa al contrario, almeno
fino ad ora, per i Los Angles Lakers, la squadra di Kobe Bryant è ultima nella
Western Conference e lontanissima dai primi posti. Il campionato però è
ancora lungo e pieno di match interessanti e sicuramente combattuti, quindi
non mi resta che dirvi…

Francesco Pelliccia

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