Rugby: tradizione e spettacolo

Carissimi lettori e lettrici, sono sicuro che voi tutti siate a conoscenza del fatto che sono ora in corso i campionati del mondo di rugby e che conosciate questo sport alla perfezione! Mmm… a dir la verità credo proprio di no, ma tranquilli, cercheremo di scoprirlo insieme.

Via quindi, tuffiamoci in questo mondo alla ricerca di curiosità e peculiarità, alla scoperta
del rugby! Con il termine generico rugby intendiamo uno sport di squadra disputato tra due compagini, di 15 giocatori ciascuna, che ha ormai raggiunto un buon livello di popolarità in gran parte del mondo. Esso riscuote seguito in stati come Giappone, Namibia, India, Marocco e Kenia, oltre che in buona parte d’Europa, in particolare in Francia, Italia, Romania e, soprattutto, nel Regno Unito (Galles, Scozia, Inghilterra, Irlanda ed Irlanda del Nord). Grande importanza, inoltre, il rugby l’ha ottenuta sin dalle sue origini negli stati dell’Oceania, quali Samoa, Fiji, Tonga, Australia e Nuova Zelanda.

LE DANZE DEL RUGBY

Concentriamoci proprio su quest’ultimi che, fatta eccezione per l’Australia, hanno piccole dimensioni e scarsa popolazione, ma compensano con una ricchissima cultura e tradizione legata al rugby. Basta pensare alle sette partecipazioni ai mondiali (su otto organizzati) di Tonga, Fiji e Samoa, paesi che tra tutti hanno all’incirca un milione di abitanti (tanto per capirci, quanto Napoli). Le più celebri e vincenti sono però indubbiamente la nazionale della Nuova Zelanda e quella dell’Australia, le quali hanno vinto ben due campionati mondiali ciascuna, e partecipato a tutte le edizioni. Gli australiani sono detti gli “Wallabies”, in omaggio ad un piccolo marsupiale caratteristico dell’Australia, mentre i neozalendesi vengono comunemente riconosciuti come gli ”All Blacks” ossia i “tutti neri”, in base al colore delle loro divise; questa è classificabile come la nazionale più temibile ed allo stesso tempo affascinante del mondo, dotata di forza, capacità, passione, cultura e molta tradizione! Essa, infatti, è stata fondata nei primi anni del 1900, ed è attualmente famosa in tutto il mondo, non solo per le sue innumerevoli vittorie, ma anche per la HAKA, ovvero una particolare danza Maori (un popolo polinesiano, diffuso però principalmente
in Nuova Zelanda) che praticano prima di ogni partita come “grido di battaglia”. Questa danza, che viene erroneamente indicata come una danza di guerra, è in realtà l’espressione potente, disciplinata ed emozionale che viene utilizzata per esprimere il proprio stato d’animo. Grazie agli All Blacks, la Haka è divenuta il simbolo di un’etnia e di un popolo
intero. Il significato della parola “Haka” è, infatti, “accendere il respiro” da HA(soffio) e KA(infiammare), ed è un rituale teso ad incutere timoreagli avversari, mostrando tutto il proprio agonismo e tutta la propria aggressività. Sfido a non aver paura nel guardare questi energumeni mostrarela lingua, battere le braccia al petto ed urlare con occhi spalancati! Ciò che è interessante, però, è che la Nuova Zelanda non è affatto l’unica nazionale di rugby a realizzare una danza intimidatoria prima delle partite, poichè anche le Fiji, Tonga e la nazionale di Samoa compiono balli molto simili a quello neozalendese. Questi hanno però nomi differenti: quella delle isole Fiji è la “Cibi”, quella di Tonga si chiama “Sipi Tao”, mentre la danza Samoana è la “Sivi Tao”. Insomma, si può dire che la Haka e tutte le altre varie danze oceaniche, nel corso della storia, si siano rivelate una vera e propria arma in più per queste nazionali. Ciò che io mi chiedo (e magari anche
voi, come me) è: cosa viene detto esattamente nelle parole di questi rituali? Per concluere, vi presento dunque il testo e la traduzione della danza più comune ed utilizzata, la prima Haka, che venne composta da un capo Maori nel lontano 1820:
“Kia rite, ka rite tonu!” (In posizione, quando siete pronti!)
Hi!!! (Hi!!!; Hi!!!)
Ringa pakia (Colpite le coscie con le mani)
Uma tiraha (Petto in fuori)
Turi whatia (Piegate le ginocchia)
Hope whai ake (Fatele seguire dall’anca)
Waewae takahia kia kino (Sbattete i piedi piu’ forte che potete)
Ka mate, Ka Mate (Io Muoio, Io Muoio)
Ka ora, Ka ora (Io Vivo, Io Vivo)
Tenei Te Tangata Puhuruhuru (Questo è l’uomo peloso)
Nana i tiki mai (Che ha persuaso il Sole)
Whakawhiti te ra (A splendere di nuovo)
Upa…ne, Upa…ne (Un passo verso l’alto! Ancora un altro!)
Upane, Kaupane (Ancora un passo in su, fino in cima)
Whiti te ra (Il sole brilla)
Hi!!! (Hi!!!; Hi!!!)”

Un saluto dal vostro inviato sportivo… Hi!!! Hi!!!

Francesco Pelliccia

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