Spectre

Aspettavo questo film da qualche mese, ed il primo trailer mi aveva già elettrizzato dall’eccitazione; essendo un grande fan sia della nuova trilogia che del regista, non vedevo l’ora di fiondarmi al cinema per potermelo godere. In questo nuovo capitolo, Bond dovrà confrontarsi con “Spectre”, un’organizzazione fantasma – che sembra essere collegata a
tutti gli avvenimenti dei tre film precedenti – capeggiata da Franz Oberhauser, un classico nemico dell’agente segreto ed uno dei primi veri antagonisti della serie, apparso per la prima volta in “From Russia with love” (1963).

Intanto, a Londra, la gestione dell’MI6 è cambiata ed il governo cerca di sopprimere il programma doppio zero per rimpiazzarlo con un sistema di tecnologie e sorveglianza avanzata. Sfortunatamente, sono rimasto un po’ deluso: la storia ha un
paio di buchi di trama e presenta qualche scena che sfonda nel noioso, soprattutto quelle in cui il film prova incessantemente ad esplorare un po’ le origini di 007; il personaggio di Oberhauser, che ero impaziente di vedere in azione, è presente solo in tre scene in tutta la pellicola. Per questo, non penso sia ai livelli del primo e del terzo: rimane,
nonostante tutto, un bel film d’azione e d’intrattenimento. Continuando sui lati positivi, posso dire che la regia e la fotografia sono molto ben realizzate; il film si apre con un piano sequenza girato benissimo, l’introduzione dell’antagonista è a dir poco perfetta e le scene d’azione e le rincorse in auto sono sempre chiarissime. Tutti gli attori mettono in scena grandi performance: Daniel Craig rimane un Bond freddo e spietato, Léa Seydoux
è una bond-girl degna di nota, Ben Whishaw è divertentissimo da guardare mentre interpreta Q e Cristoph Waltz (Oberhauser) riesce ad imporre la sua terrificante presenza in ogni scena in cui appare. Inoltre, i titoli di testa accompagnati dalla canzone
“Writing’s on the Wall” di Sam Smith rendono molto bene il tono complessivo
della pellicola e sono molto piacevoli da guardare; penso, però, che “Skyfall” di Adele – del terzo capitolo – rimanga imbattuta. Per finire, è una degna conclusione al James Bond di Daniel Craig, che non vuole più riprendere il ruolo di 007; anche se il film non è perfetto, non penso che dispiacerà ai fan dell’agente segreto. A tutti gli altri, invece, vi consiglio di
guardare prima i tre film precedenti.

Luca Tosti

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