The martian

Con invenzioni come l’ipersonno e la propulsione nell’iperspazio, il mondo cinematografico ha la tendenza a far sembrare i viaggi spaziali una passeggiata. Questo
non è il caso di “Sopravvissuto – The Martian”, un thriller spaziale accattivante
e realistico in cui Matt Damon interpreta Mark Watney, un botanico della NASA
abbandonato su Marte dal suo equipaggio, dopo che una violenta tempesta li ha
forzati ad abortire la missione.

Mark sopravvive miracolosamente all’incidente, ed è obbligato a trovare una soluzione per restare vivo fino all’arrivo della prossima nave sul pianeta rosso, che avrà luogo quattro anni dopo. Una gran parte del film vede il protagonista usare tutte le sue conoscenze scientifiche per riuscire a sfruttare al meglio le risorse di cui dispone; il film fa uso di
molte formule e reazioni chimiche in queste scene, difficili da seguire per chi non è appassionato o esperto, ma divertenti e “istruttive” da vedere. Gli aspetti drammatici, che potrebbero rendere la pellicola il classico film tragico di sopravvivenza, sono contrastati a meraviglia da un tono di comicità, che si riflette in Mark – con il suo ottimismo a prova di pallottole – nel modo in cui affronta le situazioni più difficili e nel rapporto che ha con i suoi compagni. Un riconoscimento onorevole va dato alla fotografia: le sequenze e le inquadrature maggiormente panoramiche del desolato paesaggio marziano sono spettacolari e trasmettono una sensazione di smarrimento e solitudine, che si alterna perfettamente con l’ambiente chiuso e sicuro dell’hangar dove si rifugia Mark e con la
base a Terra della NASA, dove le riprese sono quasi tutte statiche. Gli unici difetti
di nota che ho rilevato in questo film sono: l’eccessiva lunghezza di alcune scene sulla
Terra, che hanno rallentato il ritmo fino ad allora calzante, e la sovrabbondanza di
personaggi – che spesso risulta in figure monodimensionali e poco caratterizzate –
i quali si limitano a svolgere il loro ruolo e nient’altro. Ciò fa però risaltare i personaggi principali, che, anche se un pelo stereotipati, sono “guidati” dalle ottime performance
di quasi tutti gli attori, da Jessica Chastain a Jeff Daniels, Chiwetel Ejifor, Sean Bean (che stavolta non muore!) ed il grande Matt Damon, che brilla in questo film come non lo
faceva da tanto, capace di farci ridere spassionatamente o di farci accapponare la pelle in momenti in cui la tensione è ai livellimassimi. In conclusione, “Sopravvissuto – The Martian” è un ritorno alle origini sci-fi di Ridley Scott (che ci ha portato il mitico “Alien”, nel lontano 1979), il quale non ci sorprendeva con un film così bello da troppo tempo; non è un capolavoro, ma sicuramente soddisferà il 95% di voi, lo consiglio a tutti!

Luca Tosti

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