Lo starnuto è un processo molto più violento di quanto si creda: la pressione polmonare aumenta moltissimo ed il battito carico subisce un’impennata. Per fortuna il corpo è abituato a sostenere questa condizione, che negli allergici può avvenire anche diverse volte al minuto.
La “deflagrazione” è anche questa brutale, infatti riesce a spedire nell’aria fino a 5000 goccioline di muco ad anche 160 km/h, e cadere a 4/5 metri di distanza. Tutto ciò è per un unico scopo: spedire il più lontano possibile dal nostro corpo tutto ciò che potrebbe danneggiarlo come virus, batteri, polvere e polline. Lo starnuto si può dividere in 3 fasi: esso parte quando i sensori nervosi che si trovano nel naso segnalano la presenza di
particelle estranee. Scatta l’emergenza: il naso emette muco, i muscoli respiratori comprimono fortemente il torace e quelli che controllano le vie respiratorie le fanno chiudere. Quando la pressione dell’aria nei polmoni diventa sufficientemente
alta, le vie respiratorie si aprono, espellendo con forza aria e particelle estranee. Lo spasmo che accompagna lo starnuto coinvolge parecchi muscoli, compresi quelli facciali, responsabili anche dello sbattimento degli occhi.
Giovanni Nottoli
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