La Fabbrica Dei Santi

la fabbrica dei santiLa strada per raggiungere la santità non è semplice, e prevede regole burocratiche rigide e complesse. La prima parte del processo è detta “diocesana” e non può prendere il via senza il nulla osta del vescovo competente, in genere quello del territorio in cui il candidato è deceduto. A processo iniziato, l’esaminando assurge a “servo di Dio” e la sua vita e le sue opere vengono scandagliate attraverso un’investigazione del postulatore.

Se dopo testimonianze, ricerche ed interviste vengono scoperti presunti eventi miracolosi, la causa entra nella sua seconda fase e si sposta in Vaticano. Là, negli uffici della Congregazione, un congresso teologico – formato da nove esperti – sancisce se il “servo di Dio” possa diventare beato (e, in caso, successivamente santo), ma la proclamazione finale spetta esclusivamente al Pontefice. Questa, in sintesi, è la procedura standard. Quello che i manuali vaticani non dicono, però, è che, chi vuole tentare di elevare un suo caro agli onori degli altari, deve spendere tantissimi “vaini”. Ogni causa ha la sua storia ed i costi sono variabili. Per l’organizazione della cerimonia di beatificazione del filosofo Antonio Rosmini, secondo un prospetto, si sarebbero dovuti spendere circa 375 mila euro. Durante la canonizzazione della beata Francisca Ana de los Dolores, invece, lo IOR ha sganciato la bellezza di 483 mila euro. Purtroppo non sono casi isolati, potrei citare anche
i nomi di Leonia Milito, Bernardo di Balden, Franz Stock e di decine di altri casi documentati di individui per la cui santificazione le spese della cerimonia superano facilmente i 100- 200 mila euro. Non a caso è stata da poco aperta un’inchiesta
dal Papa in persona per valutare la reale entità del buisness e verificare eventuali movimenti finanziari non appropriati. Molto più degli uffici vaticani, infatti, sono i postulatori i veri lucratori di ogni singola cassa (a volte avvocati, a volte monsignori)
che, dopo aver ricevuto la procura da parte di singoli o congregazioni, raccolgono tutti i soldi in un unico conto corrente – aperto per l’appunto allo IOR. Studiando le carte
sembra che le sorprese, alla catena di montaggio della fabbrica dei santi, non finiscano mai…

Leonardo Della Sera

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