COP21: un piccolo passo per grandi risultati. (con Eleonora Pistellini)

Siccità, innalzamento dei mari e buco dell’ozono sono tutti effetti del riscaldamento globale. Proprio di questo si è parlato, in questi giorni, alla Conferenza sul clima a Parigi (COP21). L’obiettivo principale che i rappresentanti di ciascuno Stato
hanno prestabilito è quello di riuscire a mantenere l’aumento della temperatura globale sotto i +2°C rispetto alla pre-industrializzazione. Nonostante tutti i Paesi vogliano collaborare per trovare un accordo, sono emerse opinioni contrastanti,
probabilmente a causa di diversi interessi economici.

Ad esempio, sulla questione “combustibili fossili” i Paesi occidentaliritengono che il loro utilizzo debba essere sensibilmente ridotto; tuttavia, i Paesi in via di sviluppo affermano di necessitare
del carbone come risorsa principale per la loro economia. Punto di vista comprensibile, ma non accettabile: non si possono anteporre gli interessi economici di pochi alla salute
della popolazione mondiale, se non addirittura alla salute del pianeta stesso. «Si può prestare attenzione alla crescita economica senza per questo trascurare l’ambiente», ha ribattuto il presidente Vladimir Putin. L’accordo di Parigi, ha aggiunto, deve essere efficace, equilibrato, globale e vincolante come una sorta di protocollo di Kyoto. È necessario pensare al benessere delle generazioni future ed ai loro diritti, tra cui quello di vivere
in un mondo pulito. A questo proposito ha preso la parola Ban Ki-moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite, che – rivolgendosi ai presenti – ha detto: «Il futuro del mondo è nelle vostre mani, non sono consentite indecisioni. Voi avete il potere di assicurare il benessere di questa e della prossima generazione ». Durante la conferenza, il presidente della Francia Francois Hollande ha espresso la sua preoccupazione per una
possibile guerra per l’accesso all’acqua, risorsa fondamentale la cui disponibilità è messa a repentaglio dal surriscaldamento globale. Ha inoltre affermato che è possibile fronteggiare
questa situazione con lo sviluppo di energie rinnovabili, trasporto pulito e biodiversità. Il Presidente americano Barack Obama, come altri Paesi occidentali tra cui l’Italia, ha ribadito la sua colpa nell’inquinamento ambientale, manifestando poi il desiderio di una collaborazione efficace tra gli Stati al fine di trovare una soluzione valida e duratura. La conferenza si può considerare un evento unico: pochi giorni per siglare un accordo
fondamentale per la storia. Questa decisione non è un’utopia, con la giusta collaborazione si potrà creare un futuro migliore: è un piccolo passo che potrà portarci a grandi risultati.

Valentina Battistoni

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