Assemblee d’istituto

L’assemblea d’istituto svolta il 27 Novembre ha senza dubbio riempito di orgoglio rappresentanti, professori e studenti, difatti – pur non essendo a porte chiuse
– ha riscosso grande successo e partecipazione. La tematica che abbiamo scelto di esaminare non è né banale né facilmente analizzabile, necessita bensì di un’adeguata contestualizzazione e soprattutto uno scambio di opinioni aperto.

Parlando di un argomento attuale come il terrorismo è facile cadere in interpretazioni semplicistiche e superficiali, tuttavia – grazie agli ospiti esterni (Flavio Liotti e le esponenti dell’associazione Giovani Musulmani d’Italia) e al contributo dei professori (ringraziamo in particolare il professore Falsetti per la sua introduzione all’argomento) – si è aperto un dibattito interessante e stimolante su vari fronti. Loro sono stati in grado di fugare i nostri dubbi ed indirizzare la discussione verso ambiti più proficui in termini di informazione. Abbiamo portato avanti  una discussione aperta a vari livelli, partendo da interventi dal taglio politico – volti a conoscere i retroscena del fenomeno terroristico che affligge la nostra società – fino ad arrivare alle radici umane degli orribili accadimenti del Medio Oriente e di Parigi. Le ospiti a rappresentanza della comunità musulmana hanno contribuito dandoci testimonianza di quello che realmente è la loro religione, e mostrandoci aspetti che non siamo soliti cogliere a causa della differenza tra la loro fede e la nostra. E quale modo migliore abbiamo, noi studenti, per combattere le atrocità se non informarci, studiare, parlare o semplicemente riflettere? Tutti i partecipanti all’assemblea, che abbiano contribuito o meno attivamente al dibattito, possono ora dire di sapere in piccola parte cosa si cela dietro le testate giornalistiche che si riferiscono al terrorismo. Perché spesso per noi è difficile cogliere il senso complessivo degli avvenimenti: assorbiamo a piccole dosi quanto ci viene proposto dai media, e raramente siamo selettivi riguardo alle nostre fonti. Così facendo non vediamo il nesso, e ogni episodio ci sembra un avvenimento
a sé stante, un’opera di male che non fa parte di un unico conflitto. Riunendoci,
parlando e ascoltando abbiamo dato il messaggio più forte che avremmo potuto tirare fuori: abbiamo dimostrato di non avere paura. Gli avvenimenti di Parigi hanno paralizzato
intere nazioni e capi di stato, lo vediamo anche nel nostro piccolo: ci hanno vietato le gite all’estero per motivi di sicurezza. Stiamo vivendo in un clima simile a quello che
ha vessato il Medio Oriente per tutti questi anni, ed è un po’ questo volerci togliere la libertà di fare ogni piccola cosa il movente del terrorismo. Si sono inoltre diffusi allarmismi
di ogni tipo, che non sta a me giudicare fondati o meno, ma che comunque stanno influenzando le nostre vite ed è paradossale pensare che spesso nemmeno capiamo le origini di questo male. Le ideologie e le atrocità più disumane sono frutto della paura e della disinformazione, quindi cominciamo a combattere questi due ostacoli dall’ambito che più ci appartiene: la scuola. Sfruttiamo le persone che essa è in grado di offrirci, le discussioni che possiamo instaurare e la criticità che può imprimerci studiando in maniera attiva.

Giulia Grilli

Ultimi post di Giulia Grilli (vedi tutti)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *