L’uragano “Hard Rock”

A fine anni ’60, i giovani erano stanchi non solo del “da-da-umpa”, ma anche del classico rock dei Rolling Stones, Chuck Berry, Beatles e simili. Serviva più grinta, più chitarre distorte, più tecnica… insomma, serviva nuova linfa. Nel 1967, un certo afroamericano chiamato Jimi Hendrix si esibì per la prima volta al festival di Monterey, California, e – grazie alla sua innovativa tecnica chitarristica – lasciò tutti (ma proprio
tutti) a bocca aperta.

Nuove sonorità più dure e rudi, riff e assoli rapidissimi mai sentiti prima, incredibile velocità di esecuzione e tecnica impressionante resero il nostro amico
Jimi uno dei più grandi rocker della storia, nonchè padre del genere hard rock. Nel decennio successivo moltissimi musicisti, partendo dai lavori e dalle innovazioni artistiche del Maestro (morto prematuramente nel 1970), contribuirono al consolidamento del genere musicale: già prima della sua morte si erano formati gruppi come i “Deep Purple”, “Led Zeppelin”, “Blue Oyster Cult”, “ZZ Top” e “T-Rex”, destinati ad avere un successo stratosferico negli anni successivi.I primi due gruppi citati, in particolare, furono i più grandi esponenti del genere. Lo stile dei Purple, molto tecnico e sperimentale,
si evolse sempre nel corso degli anni e, col passare del tempo, essi composero alcuni dei più famosi e difficili pezzi della musica popolare: dalla celebre e semplice “Smoke
on the Water” alla complessa e virtuosa “Burn”; furono inoltre tra i primi gruppi ad utilizzare l’organetto “Hammond”. I Led Zeppelin (originariamente chiamati Lead Zeppelin), invece, sperimentarono sonorità acustiche ed esotiche utilizzando
spesso e volentieri anche chitarre classiche e flauti. Anche loro, nel corso della carriera, variarono da brani rilassanti e dolci (“Stairway to Heaven”, “Tangerine”, “Since I’ve Been Loving You”) ad altri caraterizzati da riff orecchiabili e ritmi andanti (“Rock n’Roll”,
“Black Dog”, “The Ocean”). Alcuni anni più tardi, le grandi melodie di questi gruppi,
diffusesi in tutto il mondo, ispirarono e portarono alla comparsa degli australiani
“AC/DC”, degli statunitensi “Aerosmith” e “Kiss” e delle band inglesi come “UFO” e
“Black Sabbath”. Quest’ultimo gruppo, grazie ad uno stile più oscuro e veloce, creò
le basi dell’heavy metal con l’album “Paranoid” (1970). Molti dicono che il rock come
lo conoscevamo una volta sia morto e sepolto… ma io non la penso così: dietro alle
note figure vip che col rock hanno poco a che fare, ci sono una miriade di gruppi semisconosciuti che non vedono l’ora di fare il grande balzo e piombare nel panorama
musicale non underground per continuare e, perchè no, forse anche evolvere ulteriormente questo genere musicale che anche oggi, dopo cinquant’anni, vive e spacca!

Leonardo Della Sera

Ultimi post di Leonardo Della Sera (vedi tutti)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *