Li-fi

In questo primo articolo del nuovo anno scolastico vi voglio parlare di una tecnologia emergente che trae le sue origini nel telegrafo ottico del XIX secolo. Come dice il titolo, essa si chiama Li-Fi (Light Fidelity), il cui nome ci ricorda molto Wi- Fi o Hi-Fi, noti a tutti.

Infatti, questa tecnologia è una versione ottica di Wi-Fi. Appartiene ad un gruppo generico VLC (Visible Light Communication) ed utilizza i LED per la trasmissione dei dati. Li-Fi è stato presentato al pubblico nel 2011, e da quel momento ha subito dei notevoli miglioramenti nella velocità della trasmissione, nel raggio d’azione e nella stabilità del sistema. Come già accennato prima, alla base del funzionamento di questa tecnologia vi sono dei LED molto simili a quelli utilizzati comunemente. L’unica differenza è nel chip presente nel diodo, che modula la luce per la trasmissione dei dati. La cosa è impercettibile all’occhio umano, siccome la frequenza di lampeggiamento è di gran lunga superiore a quella percettibile. Riusciremo, quindi, a connetterci alla Rete con una semplice lampada da scrivania, senza, però, notare nessun cambiamento nell’emissione della luce. Per ricevere il segnale, invece, basterà avere a disposizione una qualsiasi videocamera (anche quella integrata nei dispositivi elettronici che usiamo). Gli scienziati inglesi sono riusciti a raggiungere una velocità di trasmissione pari a 10Gbit/s, la quale è superiore alla migliore tecnologia Wi-Fi (802.11ad). Questa velocità è stata raggiunta utilizzando una lampada a microdiodi, i quali trasmettono 3.5Gbit/s per ogni colore fondamentale (rosso, verde e blu), ottenendo nell’insieme il colore bianco. Il vantaggio di velocità sul cugino a onde radio è presente perché le onde della luce sono più corte delle onde radio. Ma non è il solo vantaggio, poiché questa tecnologia offre anche un livello di sicurezza maggiore, grazie ai dati trasmessi nel campo visivo del ricevente. Ne trae beneficio anche il consumo, perché non è richiesta la presenza di nessun router. Il pregio, probabilmente più importante, è l’assenza di interferenze con altri sistemi e ciò lo rende particolarmente utile in ambienti come ospedali o aerei, dove le normali onde radio possono creare disturbi all’elettronica
più sensibile, o dove non riescono a passare (nell’acqua, per esempio). Questi utilizzi possono essere una partenza per un successivo impiego all’interno delle case e, probabilmente, anche fuori. L’infrastruttura è pronta, infatti nel mondo ci
sono circa 14 miliardi di lampadine: ora bisogna solo fornire i chip, il costo dei quali non dovrebbe essere superiore a $2-3.

Marian Krychkovskyy

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