Il Galilei che cambia

Eccoci finalmente arrivati alla fine di questo anno scolastico, Alleluia! Tra le ultime interrogazioni e lo stress post-traumatico di Maggio, mi ritrovo a redigere l’ultimo editoriale.

E grazie al nostro ben amato direttore, che ci ha intimato in questi mesi di consegnare in tempo gli articoli, con tanto di minacce sclerate, vi scrivo per la nona, e spero l’ultima, volta quest’anno (Paolo non ti far venire in mente idee strane). Equi dovrei forse cominciare a comunicarvi qualche avvenimento importante che ci dovrebbe far riflettere su qualcosa d’altrettanto importante, ma la verità è che l’unico avvenimento rilevante
sul quale sto riflettendo in questi giorni è cosa fare dopo la Festa d’Istituto. Perciò, mi ritrovo senza idee, senza musa ispiratrice, o dea che mi canta in un orecchio,ma
con vuoti mentali (poiché la maggior età avanza),esperienze che mi dissuadono da ogni tipo di scelta universitaria,e mia madre che, più che cantare, mi urla dalla cucina di migliorare  il mio voto a scienze. Indi per cui, vi parlerò proprio di questo, non di mia madre o del mio voto a scienze,ma di quanto ci sia bisogno di idee, o meglio dire di carne fresca, non nel senso Conte Ugoliniano del termine, ma nel senso Galileiano. Infatti, con i quinti che se ne vanno, ci sarà il solito ricambio generazionale, e, almeno per metter loro l’anima in pace in vista degli esami, cerchiamo di dar loro qualche speranza che lascino
le molte attività studentesche in buone mani. perciò, godetevi l’estate, perché l’anno prossimo tocca a voi (o noi)di: candidarvi alla rappresentanza, partecipare alle riunioni del Nuntius, recitare a teatro, andare in tournée con il coro, vincere gare matematiche o sportive, e, ovviamente, scrivere per il Saggiatore.Se è grazie ai quinti che molte attività sono state espanse migliorate, dovrà essere grazie a noi che continueranno a progredire.
Per tanto, ai quarti dico di non abbandonare anche se l’anno prossimo sarà l’ultimo, ma di sfruttarlo al meglio; ai terzi dico che il ruolo di trascinare gente più giovane ad i vari incontri spetta a voi; ai secondi dico di provarci, tanto il peggio che può capitare è
di ricevere un credito; ai primi, dico che, dopo aver scoperto in quale aula si tengono le varie attività, devono partecipare. Una cosa di cui noi come redazione andiamo molto fieri è avvenuta quest’anno,quando alla prima riunione del nostro giornale avevamo
un’aula piena di nuove idee, accompagnate da una dozzina di “primini”,cosa mai successa, probabilmente dovuta alle intimidazioni di Paolo, ma comunque gratificante. Quindi, se la scorsa uscita vi ho scritto della speranza nella nostra generazione,sappiate, o quinti (ecco la dea che canta), che questi ragazzi del 2000 hanno grandi potenzialità e che il Galilei è in buone mani.

Laura Josephine McNeil

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