Allena-mente

Dopo tre estenuanti mesi di vacanza, in preda alla libertà ed al divertimento, finalmente ricomincia la scuola: chi non vedeva l’ora! Svegliarsi all’alba con le circa cinque sveglie preimpostate la sera prima, ognuna distanziata a cinque minuti dall’altra per paura di non svegliarsi, e alla fine alzarsi comunque in ritardo. Fare colazione in fretta e furia per poter finalmente uscire nel buio e nel più inebriante gelo che ti penetra nel corpo.

Pochi fortunati si avviano in macchina o in motorino, mentre al resto del branco non rimane che un accogliente pullman, pieno zeppo di altri simili della propria specie,
o un bel marciapiede su cui camminare gioiosamente. Giunti in classe, ci si accorge, però, come insorgano varie difficoltà di concentrazione e ragionamento: purtroppo, il nostro cervello, infatti, non è più allenato come tre mesi prima. Per godersi al meglio l’anno scolastico è bene, dunque, trovare un modo per rimettere in moto la nostra macchina cerebrale.

SONNELLINO

Se vi considerate delle persone pigre, sappiate che finalmente avete un buon motivo per esserlo. Infatti, in uno studio condotto da un team di scienziati della University of California a Berkley, si è potuto dimostrare come il tanto desiderato “pisolino” di mezza giornata, considerato erroneamente improduttivo dai più, possa rinvigorire e rinfrescare le nostre
capacità cognitive. La dimostrazione pratica di tale fenomeno è avvenuta facendo studiare un determinato argomento ad un gruppo di studenti: solo ad una parte di questi è stata concessa una “pausa-riposino”. A fine esperimento si è potuto notare come questi ultimi avessero assimilato maggiori informazioni a proposito dell’argomento da studiare rispetto
agli altri membri del gruppo, a cui non sono state concesse pause. Ciò si spiega con il fatto che, durante il “sonnellino”, l’ippocampo trasferisce maggiori informazioni alla corteccia, in cui tutti i dati vengono archiviati permanentemente.

VIDEO GAMES

Se volete prendervi una rivincita con i vostri genitori per tutte quelle volte che vi hanno accusato di abusare troppo dei videogiochi, ora potete finalmente farlo: recenti studi dimostrano come giocare ai video games possa migliorare alcune funzioni cerebrali, se pur in determinati limiti. Innanzitutto, imparare le regole di un nuovo gioco stimola le capacità
mnemoniche, residenti nell’ippocampo. Il passo successivo sta nell’applicare tali regole per riuscire a raggiungere l’obiettivo del gioco: durante la prestazione bisogna, infatti, tener conto di più informazioni contemporaneamente e conciliarle in piccoli e singoli gesti e comandi per riuscire a superare un determinato ostacolo. Ciò, dunque, stimola le nostre capacità cognitive e ci allena ad essere più pronti e lucidi nell’affrontare imprevisti. Inoltre, per riuscire bene in un gioco è richiesta una buona coordinazione motoria nelle mani: infatti, bisogna saper pigiare il tasto giusto al momento giusto. Stessa abilità che è richiesta per suonare uno strumento musicale. Attenti, però, a non abusare dei video games: colui
che ne è dipendente è meno aperto a nuove vie di apprendimento, oltre che più incline a soffrire di ansia e paranoia.

SUONARE UNO STRUMENTO

Negli ultimi anni si stanno compiendo molti esperimenti a proposito degli effetti che la musica ha sul cervello. La maggior parte dei risultati di tali ricerche stanno svelando il potere benefico dell’ascolto e della creazione di melodie: suonare uno strumento,
infatti, migliora le nostre capacità cognitive e mnemoniche. In che modo? Beh, per riuscire a comporre suoni gradevoli all’orecchio con uno strumento è necessaria una complessa funzione di varie zone del cervello. Innanzitutto, per poter riprodurre un brano
bisogna imparare a memoria note, accordi e ritmi: un buon esercizio, dunque, per la zona dell’ippocampo specializzata nella memorizzazione di informazioni. Oltre all’ippocampo, un’altra area cerebrale che viene a svilupparsi maggiormente in chi compone
melodie è l’emisfero destro, zona in cui risiedono le nostre capacità creative: è molto complicato, infatti, “immaginare” il suono, e senza una buona elasticità mentale non risulterà di certo facile svolgere tale compito. Non solo memoria e creatività, ma anche la
coordinazione motoria gioca un ruolo importante nella musica: invero, per trasformare le note del pentagramma in suoni reali, le nostre dita e mani devono sapere dove, come e quando muoversi, altrimenti la melodia rimarrebbe intrappolata nel foglio.

CAMMINARE

Se non siete amanti dei “sonnellini” e della pigrizia, tranquilli: il letto non è l’unica via per rinvigorire il proprio muscolo cerebrale. Secondo delle ricerche compiute dall’Università dell’Illinois, infatti, l’attività fisica, in cui è compresa anche una semplice camminata, incrementa la produzione di una molecola specializzata nella crescita di nuove cellule neuronali e sinapsi. Quindi, si verificherà un aumento di materia grigia in una zona dell’ippocampo che favorisce una migliore archiviazione di informazioni nella corteccia, con conseguente maggior facilità di apprendimento e memorizzazione:
stesso effetto, perciò, del “riposino”. A questo punto non resta altro che scegliere tra scarpe da ginnastica o pantofole.

DIETA MEDITERRANEA

Dulcis in fundo, persino la più inaspettata delle nostre attività quotidiane può favorire il nostro incremento cognitivo: la dieta. In particolare, la dieta mediterranea. Questa infatti, oltre ad essere benefica sul versante fisico, prevenendo meglio di tutte colesterolo, diabete e tumori, ha effetti benefici anche sul versante intellettivo: in una dieta povera di alcool e
grassi e ricca di vitamine come questa, si incrementa la produzione di materia bianca nel nostro cervello, contribuendo al rafforzamento delle sinapsi, responsabili del trasferimento di informazioni tra i neuroni. E’ stato inoltre provato sperimentalmente
da un team di scienziati della Colombia University di New York che la dieta mediterranea ha effetti benefici anche sui vasi sanguigni, i quali, come scoperto di recente, hanno uno stretto rapporto con l’Alzheimer e la demenza senile. Il cervello, quindi, come tutti gli altri muscoli, può essere mantenuto in forma anche da una corretta alimentazione.

Paolo Fragolino

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