Una vita illustre: Gabriel García Márquez

Gabriel García Márquez è stato uno scrittore e giornalista colombiano nato a Anacataca nel 1927; primo di sedici figli, iniziò la sua carriera come redattore e reporter presso il giornale El Universal, che proseguì tra le fila del El Heraldo e in seguito del El Espectador. Nel 1958, dopo il matrimonio, si recò a Cuba, dove conobbe Fidel Castro e il già noto rivoluzionario Ernesto Che Guevara; questo rapporto non compromise l’ascesa della sua fama negli Stati Uniti, che arrivò a garantirgli persino la stima dell’ormai ex-presidente Bill Clinton.


Nel ’61 si trasferì a New York, come corrispondente di Prensa Latina, ma sentendosi minacciato da CIA e anti-castristi, e con l’aggiungersi della revoca dell’autorizzazione che gli consentiva di soggiornare nel paese, decise di emigrare in Messico.
Nel 1955 esordì in ambito letterario con Gente di Bogotà e dodici anni dopo pubblicò Cent’anni di solitudine, la sua più celebre opera. Nel ’73 abbandonò la carriera letteraria per attuare una protesta contro il dittatore Augusto Pinochet. Nel 1986 ebbe occasione di incontrare Michail Gorbačëv e Simón Bolívar. Negli anni novanta conobbe il leader venezuelano Hugo Chavez, approvò le sue idee e il socialismo del XXI secolo; si interessò inoltre al caso Escobàr.
Nel 1982 venne insignito del premio Nobel per la letteratura; nel discorso di ringraziamento esplicò il contesto storico delle sue opere, ripercorrendo brevemente i tratti più rilevanti delle ambientazioni dei suoi scritti.
La più celebre opera è Cent’anni di solitudine, pubblicata nel 1967, in cui l’autore racconta la storia del villaggio di Macondo, all’interno del quale si snodano le vicende della famiglia Buendía, che dovrà affrontare numerose disavventure. In questa saga familiare emerge il tema ricorrente in molti scritti di García Márquez: la solitudine che persiste anche in ambienti familiari, ma chiusi nell’ottica giudicante e superstiziosa dei ristretti contesti in cui si svolgono le vicende.
Altro romanzo che ha riscosso molto successo è stato Dell’amore e altri demoni, in cui García Márquez mette in luce gli errori della società supponente a lui contemporanea; la vicenda si incentra sulla storia di una ragazza che viene ritenuta erroneamente posseduta da un demone e il giovane prete cui viene affidato il compito di esorcizzarla se ne innamora.
Tra la sua produzione si distingue
L’amore ai tempi del colera, il quale narra l’amore di un impiegato della Compagnia Fluviale dei Caraibi per una donna che inizialmente non lo corrisponde. La differenza principale dal resto delle sue opere è la centralità della relazione amorosa che intercorre tra i due.
Dopo il tumore diagnosticatogli nel ‘99 (e debellato nel 2005), riprese l’attività letteraria nel 2002 con opere autobiografiche.
Negli ultimi anni della sua vita le sue apparizioni in pubblico sono andate scemando a causa dei suoi problemi di salute, tra i quali l’Alzheimer (malattia che colpì molti membri della sua famiglia, riportata anche nelle sue opere); con l’aggravarsi di questi problemi nel 2012 smise definitivamente di scrivere. Tuttavia ultimamente, a seguito della diagnosi di un enfisema polmonare è stato ricoverato a Città del Messico, ma proprio quando la malattia sembrava superata l’autore colombiano ha contratto un’infezione alle vie urinarie. Il combinarsi dei malanni ha portato alla tragica morte dello scrittore, il 17 aprile scorso, avvenimento compianto in tutto il mondo, specialmente in Colombia, dove sono stati indetti tre giorni di lutto nazionale.

Andrea Anastasi
Giulia Grilli

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