IL PERUGIA È UNO SQUADRONE E C’HA LA GRINTA DEL GRAN CAMPIONE

Il Perugia conobbe il suo periodo di gloria calcistica verso la metà degli anni ’70. Dopo lo scandalo del totonero, il Grifo nonostante i vari tentativi non riuscì più a ripetere quelle imprese anzi, il suo declino proseguì inesorabilmente fino a toccare il fondo nel 2010 con l’approdo in serie D, tra i dilettanti. Fortunatamente, a quattro anni di distanza, questa gloriosa compagine si trova ora a un passo dal calcio che conta.

Tutto questo grazie a una società competente, ma soprattutto grazie all’incessante supporto dei tifosi che non hanno mai disdegnato i colori biancorossi. L’allenatore, Camplone, è lo stesso che lo scorso anno ci ha fatto assaporare la serie B, dopo nove anni di digiuno, e poi ci ha fatto versare lacrime amare dopo la sconfitta ai play-off. Quest’anno però il Perugia sembra suonare tutta un’altra musica, la squadra gioca un buon calcio e i risultati arrivano. Anche se alla 8° giornata il Perugia era a metà classifica e le speranze di vincere il campionato sembrava affievolirsi… dopo la vittoria contro il Catanzaro il Perugia ha iniziato un invidiabile filotto di risultati positivi che lo hanno portato in cima alla classifica alla 14° giornata dopo la vittoria a Viareggio e ad essere proclamato campione d’inverno; e si sa, di solito chi è campione d’inverno vince in campionato, è una regola che in Italia spesso detta legge. Ora che i Grifoni sono così vicini al calcio che conta mi viene da pensare a quel Perugia che nel ‘78-‘79 combatté per portarsi a casa lo scudetto; il Perugia di quell’anno venne definito il “Perugia dei miracoli”. Il nome si deve al fatto che grazie alle sue performances fu la prima squadra di calcio ad ottenere il primato di imbattibilità stagionale, chiudendo il campionato senza sconfitte; il primato fu piuttosto sorprendente perché fu ottenuto da una cosiddetta “provinciale” del calcio italiano. La squadra era alla sua quarta partecipazione consecutiva nella massima serie, anche se fu allestita senza la presenza di stelle del calcio, ma grazie al “modello Ajax” il Perugia, con il suo 1-3-2-3-1 stupì con lo stile di gioco. È opportuno ricordare quanto scrisse all’epoca il grande giornalista sportivo Gianni Brera: “Il loro calcio è onestamente buono e razionale: e se trova sfoghi conclusivi all’altezza può davvero strabiliare il mondo.” Reputatemi pure un sognatore ma io spero di rivedere di nuovo il Perugia di quel tempo, quello che lottava per lo scudetto quello che ha fatto sognare tanti tifosi “provincialotti”, e sono orgoglioso di essere un provincialotto e non vedo l’ora che questa piccola città ora variopinta si tinga di nuovo dei suoi colori: il bianco e il rosso.

Alessandro Vestrella

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