La condanna è stata eseguita

Il criminale Joseph Franklin, ex iscritto al Ku Klux Klan ed al partito nazista americano, è stato giustiziato nel carcere di Bonne Terre, Missouri, il 20 novembre scorso mediante iniezione di Pentobarbital. L’arresto del famoso criminale era avvenuto nel 1980 in seguito ad una serie di omicidi ed attentati. Dei ventidue omicidi che gli sono stati attribuiti, ai danni di afroamericani e di ebrei, solamente otto sono stati confermati dalla polizia giudiziaria. Dal momento dell’arresto, è stato processato in diversi Stati, prima di arrivare nel tribunale del Missouri dove nel 1997 è stata definitivamente emessa la pena capitale per l’omicidio di un cittadino ebraico nel 1977.

Ma Franklin era ben più conosciuto per l’attentato all’allora editore della rivista pornografica ‘Hustler’, Larry Flint, nel 1978. Questi, che in seguito alle violenze del fanatico attentatore è stato costretto alla sedia a rotelle, aveva inviato una lettera all’Hollywood Reporter contro la condanna a morte dicendo «Credo fermamente che un governo che proibisce l’uccisione tra i suoi cittadini non dovrebbe essere lui stesso colpevole dell’uccisione delle persone», e ancora «preferisco vederlo in carcere per tutta la vita piuttosto che assistere alla sua condanna».
Il processo, che era iniziato nel 1980, aveva subito una brusca frenata quando il giudice Nanette Laughrey aveva contestato l’uso del Pentobarbital. Questo farmaco (prodotto inizialmente dalla ditta danese Landbeck, passato poi di proprietà della statunitense Akorn) è diffuso per la cura di casi particolari di epilessia ma, in Europa soprattutto (nello specifico in Olanda), è utilizzato insieme ad alcuni agenti complementari per il coma e il suicidio indotto, l’eutanasia. Dopo che diverse case farmaceutiche cancellarono la produzione dei propri agenti mortali, nel braccio della morte delle carceri statunitensi si è optato per l’utilizzo di sostanze alternative (solamente in Missouri, negli ultimi mesi, sono stati cambiati tre diversi prodotti) per poi concordare sull’uso, ancor più discutibile, del Pentobarbital. Ma una corte d’appello, con conseguente conferma della Corte Suprema, ha sbloccato definitivamente il processo da cui è scaturita la già citata condanna. Il caso ha suscitato ancora una volta una accesissima discussione nell’opinione pubblica americana sulla legittimità e sulle modalità della pena di morte (che è ancora praticata in 16 stati USA). Ma, alla fine, la condanna è stata eseguita.

Tommaso Piselli

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