Stabilità?!

In questi giorni telegiornali, quotidiani e blog straripano di confuse informazioni sulla Legge di Stabilità. Ma che cos’è? Ogni anno il Consiglio dei Ministri si riunisce per approvare una legge finanziaria che ha il compito di programmare – sulla base di previsioni elaborate a priori- un piano che riguarda tutti gli aspetti dell’economia del paese, a partire dal fisco. La bozza di legge approvata lo scorso 15 ottobre è ora sottoposta ad analisi da parte della Commissione Europea, che è obbligata a riconsegnarla revisionata entro un mese.

Successivamente la bozza di legge passerà nelle mani del Parlamento dove verranno apportate ulteriori modifiche ovviamente in linea con le restrizioni dettate dall’UE.
I punti su cui verte la discussione sono principalmente quattro:
 L’abolizione dell’IMU (imposta municipale unica) sulla prima casa (a meno che non sia un castello o una residenza storica); la tassa resterebbe per tutti gli altri immobili (seconde case).
 Viene introdotta la TRISE (tributo sui servizi comunali) che si articola in due componenti: la TARI, relativa alla copertura dei costi dello smaltimento dei rifiuti urbani, e la TASI, relativa alla copertura dei costi dei servizi indivisibili dei comuni quali l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, la polizia locale e l’ufficio anagrafe.
 Aumentano le detrazioni IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) sui lavoratori dipendenti e sarà rivisto il cuneo fiscale – che in parole povere è la differenza tra la somma delle tasse che l’azienda paga sul dipendente e il reddito netto dello stesso. Sono previste agevolazioni per i redditi più bassi, per le imprese che aumentano il numero di dipendenti con contratto a tempo indeterminato e per i datori di lavoro che trasformeranno i contratti a termine in assunzioni.
 Nel 2014 verrà assegnato alle province un miliardo di euro da impiegare ad esempio nel risanamento del buco di bilancio.
Complessivamente, la Legge di Stabilità prevede interventi per 27 miliardi di euro nel triennio 2014/2015/2016, 11 miliardi nel 2014 e i restanti 16 tra il 2015 e il 2016.
Non verranno inoltre apportati tagli alla sanità.
In conclusione, per ogni tassa abolita ne vengono create due nuove, e per ogni aspetto dell’economia che viene incentivato ce ne è un altro che subisce ritorsioni negative in termini di finanziamenti.

Francesca Lalli IV L
Giulia Titoli IV L

Francesca Lalli

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